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giovedì 5 gennaio 2012

Tempo di shopping... a prezzi stracciati??


Stamattina mi sono svegliata con un forte mal di testa. Non riposo abbastanza, lo so bene, la mia mente si attiva troppo presto e va da sé. Appena entro al mattino in quella che rappresenta la "zona fragile" del sonno, tra un ciclo REM  e l’altro, la mia mente pensa, elabora, progetta, finisce per essere sveglia prima di me, che invece fisicamente sto ancora dormendo. Mi sono alzata, infilata nel sacro rito del caffè dell’alba, la moka inquadrata come su un palcoscenico dal faretto soffuso della cucina elettrica, le luci della notte fuori, i fari che disegnano scie sulla strada bagnata.Avevo idea di fare un salto a Piazza Navona oggi, ritrovare quell’atmosfera tipica che precede l’epifania, quando poi tutto si affolla e anche fare tre passi diventa impresa colossale.
 È un momento della giornata che mi piace molto, quando tutti dormono e i rumori sono attutiti; quando le automobili attraversano la notte di corsa e si portano via le mie domande, chissà dove andranno, cosa fanno, se sono all’inizio di una nuova giornata, così presto, o se alla fine di una serata, la prospettiva di un letto ancora da raggiungere.

Invece piove.
Mi aspettavo una bella mattina di sole, di quelle invernali che quando respiri ti si condensa l’alito addosso e hai bisogno di guanti per scaldare le mani, di un cappuccino bollente per scaldare il coraggio di uscire per strada e smorzare la paralisi mentale; il sole in un cielo invernale ti regala un umore leggero e frizzante,  la voglia di fare, andare, guardare. Volevo vedere se è diverso, se è cambiato qualcosa. È tanto che non vado. Volevo fare foto, guardare le bancarelle, comprare dolciumi e caramelle.
Invece piove e le idee cambiano velocemente.
Mi infilerò in un centro commerciale. Uscirò presto di casa, a precedere la folla di questo primo giorno di saldi a Roma. Una volta proprio non ci badavo, era semplicemente un giorno da evitare. Ora programmo scrupolosamente i tempi di arrivo, toccata e fuga. Ho capito che rifare il guardaroba alla mia piccola che la prossima stagione avrà un anno in più e una taglia diversa, mi consente di non fare facce strane davanti ai cartellini dei prezzi. Mi permette di tenere nell’armadio per mia figlia qualcosa di basilare e carino acquistato a prezzi più sereni. Un modo per essere preparati all’occorrenza senza strappare un assegno in bianco.
Ne approfitterò per curiosare nel negozio bio che ho scoperto per caso, alla ricerca di un riso nero per una ricetta e un contest che ho in mente da qualche giorno e che posterò quando riuscirò, se riuscirò.
Nel frattempo però vi lascio questi Pacchettini di prosciutto crudo che ho provato ieri sera per un aperitivo con le amiche, serviti insieme ad un prosecco freddo e dei crostini.

INGREDIENTI:
8 fette di prosciutto crudo (o di bresaola)
150g di caprini
20g gruviera grattuggiata
5 olive verdi
5 olive nere
1 porro
maggiorana
olio extravergine
sale, pepe

PREPARAZIONE:
Snocciolate le olive e tritatele.
In una terrina incorporate al caprino il gruviera grattuggiato, il trito di olive e un pizzico di maggiorana.
Unite un cucchiaio di olio, il pepe e un pizzico di sale.
Amalgamate bene il tutto e farcite con il composto le fette di prosciutto, richiudendole a pacchetto.
Sbollentate alcune estremità verdi del porro e utilizzatele per chiudere a pacchettini le fette di prosciutto ripiene.
Adagiateli su un piatto da portate e servite.
Un'alternativa è quella di alternare pacchettini di prosciutto crudo e pacchettini di bresaola.



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